mercoledì 10 febbraio 2010

Dancing


Ogni volta che parlo della danza mi si illuminano gli occhi. Ogni volta che guardo un balletto quegli stessi occhi diventano lucidi, e poi sgorgano lacrime. Ho un'espressione particolare, assopita, confusa, incantata, o almeno così dicono perché io non mi sono mai vista dall'esterno, anche se con tutta me stessa tento di provarci. Ogni volta che ballo sono libera, da tutto e da tutti. Esisto solo io e nient'altro. La danza è uno sfogo, una passione nata fin da piccola, avevo cinque anni quando ho cominciato. E non me ne pento. Non riesco ad immaginare cosa avrei fatto se lei non ci fosse stata quano avevo bisogno. Probabilmente sarei finita a drogarmi o altro. Quando non si sa dove sbattere la testa finisce così. Ma lei, come una mamma, un'amica, ti raccoglie tra le sue braccia e ti culla, ti fa danzare, cantandoti una ninna nanna, e tu cadi preda sua. Ti senti confortata, senza pensieri. Ora che ci penso, la danza è un po' come una droga: quando incominci non riesci a farne a meno, se la fai con il cuore.
Dopo tanti anni di danza però, ogni tanto a lezione, mi sento magonata, oppressa da una sensazione strana. Mi vengono gli occhi lucidi, quasi piango, e ritorno alla realtà. Il mondo di fantasia in cui danzavo non c'è più, solo io ed un'asettica stanza.
Conosco il perché di quella sensazione. E' da quando ho avuto "Quella" malattia che mi succede. Lei mi ha rovinato, rovinato dentro e rovinato lo spirito. Grazie a Dio non mi ha ucciso. Sono stata fortunata, ed ancora oggi ringrazio la mia buona stella. Ma si sa, dalla vita non puoi mai sapere cosa ti aspetta,ed io Lei non me l'aspettavo. L'ho combattuta, con tutte le mie forze. Sembrava scomparsa. Ma ogni volta che ballo, come una presenza oscura si manifesta, ed io sto male.

Sono arrabbiata con Lei. Sono arrabbiata con me , con il mio corpo.

Tutti i sacrifici che avevo fatto per ottenere il fisico di una ballerina, l'estensione delle gambe, l'equilibrio, la stabilità, la forza dei muscoli, erano scomparsi. Ci avevo messo tanto impegno e dedizione ad acquisirli, anni di sacrifici, 1o anni.
Ma Lei si era mangiata parte di me.
Io ho tentato, e tento ancora, di riacquistarli, man mano, prima la fisioterapia, poi la danza classica, tentando di recuperare quel rigore che avevo e che facevano di me una ballerina.
Ancora adesso ci provo, ma faccio fatica. E mi sento avvilita, sconfitta, sapendo che sono regredita con il corpo, e per quanti sforzi faccia, non tornerà come prima.
Inoltre sto invecchiando ed il mio corpo me lo ricorda ogni volta. Non ho più le abilità che avevo una volta di recuperare ciò che avevo perso. Poi la musica fa scaturire dentro di te un'ondata, che ti travolge, perdi i sensi, e ti senti bene. Si dice che i ballerini siano "tecnici", ma i ballerini, quelli veri sono Anima, con il corpo devono esprimere mille emozioni, senza neanche dire una parola. Siamo artisti, siamo attori con il nostro corpo.

Sarei potuta diventare ancora più brava, forse.
Continuo a ballare, il corpo regredito, la mente aperta. Ho bisogno di lei, della danza. Mi ha insegnato la vita, la disciplina, e che se vuoi qualcosa devi lavorare tanto, fare sacrifici.
Ballo con lo spirito. Ballo per sognare. Ballo per sentirmi viva.
G.